SANTA MARIA DI CINQUEMIGLIA
L'origine di questo monastero è mostrata nell'opera di Celidonie. Egli, anzi, lo ritiene il più antico della diocesi di Valva.
In scarsezza di notizie su questa importante abbazia lasciano che parlino le rovine che di essa rimangono sulle sponde pittoresche del Sangro. A valle dell'abitato sulla sponda sinistra del fiume, sull'area di un tempio di grandiose proporzioni, sorse il monastero del quale rimane visibile ima parte dell'antica cripta e qualche muro della chiesa superiore di più recente costruzione. I Benedettini avevano forse scelto la località perché dominante la valle e protetta dalla minacciosa Roccacinquemiglia. Sulla vetta della collina quelle rovine sembravano un'acropoli, e si manifestavano come grandi rocchi di colonne allineati a fianco di un'abside. Alcune murature a rozzi fìlari di pietra spinata e cementata indicano ancora il perimetro di una cella perfettamente in corrispondenza della linea delle colonne e della tribuna, ma le murature che emergono non hanno grande antichità. La chiesa dei Benedettini occupò forse la parte anteriore del tempio estendendosi anche al di fuori della cella. Infatti alcuni locali sotterranei, ora abilitati a stalla, furono riconosciuti per una cripta presbiterale a tré absidi corrispondenti a tré campate rettangolari. Se come è probabile a queste absidi sotterranee corrispondevano tre navate della basilica superiore, se ne deduce che la chiesa era piantata entro la cella del tempio. La campanata centrale è un rettangolo col lato minore di m 2.40 e il maggiore di 5.50. le campate laterali hanno lo stesso lato minore di 2.40 e il maggiore di 2.55. sono divise da archi a tutto centro di 1.95 di diametro e m 1.10 di spessore. La lunghezza complessiva della cripta, risultante in m 12.75 circa, diviene con gli spessori dei muri estremi un corpo di edifìcio di circa 15 metri, corrispondente cioè ad una chiesa di poco inferiore alla basilica di San Pietro di Valva. La chiesa superiore è totalmente scomparsa, le muraglie che si vedono uscire qualche metro al di fuori dei cumuli di macerie non hanno relazione organica con la cripta. Esse componevano un'aula rettangolare di m 7.10 di larghezza, la quale non ha riferimento con l'asse della cripta e ne abbraccia soltanto due campate. E' possibile quindi ritenere che questi ruderi appartengono all'ultima riduzione della chiesa la quale andò sempre più miserando finché fu abbandonata.